Torna alla homepage

Kaitlyn Dever per il ruolo di Abby in “The Last of Us” divide l’opinione dei fun

In vista della seconda stagione di “The Last of Us”, il casting di Kaitlyn Dever nel ruolo di Abby ha suscitato reazioni miste tra i fan. Pur essendo l’attrice molto apprezzata, la sua rappresentazione di un personaggio centrale nel videogioco ha generato dibattiti. Gli showrunner Neil Druckmann e Craig Mazin, tuttavia, sono intervenuti per spiegare le ragioni dietro questa scelta.

La trama aggiornato: un salto temporale significativo

Nella nuova stagione, “The Last of Us” farà un notevole salto temporale, proiettando la storia cinque anni dopo gli eventi finali della prima stagione. Joel, interpretato da Pedro Pascal, ha compiuto una scelta drammatica: salvare Ellie dagli esperimenti condotti sui soggetti infetti, mettendo a rischio quella che potrebbe essere la salvezza dell’umanità. Ellie, immune al Cordyceps, rappresenta la speranza per un vaccino, ma il legame affettivo tra i due personaggi spinge Joel a priorizzare la propria protezione. Cinque anni più tardi, i traumi del passato continuano a tormentarlo, mentre il mondo è immerso nel caos causato dagli infetti. L’introduzione di Abby, che avrà un ruolo cruciale in questa continuazione della storia, ha suscitato domande soprattutto in relazione all’aspetto fisico dell’attrice scelta per il ruolo.

Difendere il casting: prestazioni oltre l’aspetto fisico

Nei primi teaser trailer, l’immagine di Kaitlyn Dever ha sollevato critiche da parte dei fan, in particolare per la mancanza di un aspetto muscoloso, che era atteso nella rappresentazione di Abby, in contrapposizione al videogioco. Per chiarire la questione, Druckmann e Mazin hanno evidenziato l’importanza della performance attoriale. A detta loro, la somiglianza fisica con il personaggio del videogioco non è una priorità. Druckmann ha affermato: “Valutiamo la performance più di ogni altra cosa. Abbiamo bisogno di qualcuno che catturi davvero l’essenza di quel personaggio. Non si tratta solo di aspetto, ma di come l’attrice riesca a trasmettere emozioni e profondità”.

Mazin ha aggiunto che il personaggio di Abby nella serie sarà portato avanti con un focus sul dramma e non sull’azione violenta. Durante i momenti cruciali della storia, non sarà tanto il fisico a farla da padrone, ma un racconto più intimo e psicologico. Si mira a mostrare un’interpretazione inedita del personaggio, che si distacca dagli stereotipi di forza fisica.

Un approfondimento sul personaggio: la vulnerabilità di Abby

L’aspetto fisico di Kaitlyn Dever è stato ulteriormente argomentato da Mazin, il quale ha evidenziato la possibilità di esplorare la vulnerabilità, che differenzia Abby dal videogioco. “C’è un’opportunità unica di rappresentare un personaggio che, pur uscendo da una condizione di apparente debolezza fisica, possiede uno spirito indomito”, ha spiegato, mettendo in luce che la forza di Abby irromperà attraverso altre sfumature, permettendo al pubblico di comprendere la complessità del suo carattere. Il tema dell’identità e della lotta interiore di un personaggio sarà fondamentale nella narrazione della stagione.

L’importanza di Kaitlyn Dever per la serie

Druckmann ha espresso un forte attaccamento verso Kaitlyn Dever, sottolineando la connessione emotiva che riesce a instaurare con il pubblico. “Kaitlyn ha dentro di sé lo spirito del gioco. Ogni eroe ha un lato oscuro e per ogni azione ci sarà sempre una reazione in un contesto emozionale complesso”, ha dichiarato. Questa idea di ambiguità morale è una delle chiavi narrative che rendono “The Last of Us” un’opera così densa e significativa. La scelta di Dever sembra dunque andare oltre una semplice rappresentazione fisica, mirando a catturare l’essenza e la profondità di un personaggio in continua evoluzione.

La seconda stagione di “The Last of Us” si preannuncia ricca di momenti intensi e di scelte audaci, sia nella trama che nei personaggi. Non resta che aspettare di vedere come gli sviluppatori riusciranno a portare su schermo questa nuova visione di Abby.