Sette anni in Tibet è un film drammatico d’avventura americano del 1997 con la regia di Jean-Jacques Annaud e gli attori Brad Pitt, David Thewlis.
Nel 1939, Heinrich Harrer, un alpinista austriaco arrogante e ambizioso, si unisce a una spedizione nazista per scalare il Nanga Parbat, una delle vette più alte dell’Himalaya. Dopo essere stati respinti dalla montagna, Harrer e il suo compagno di cordata vengono catturati in India britannica allo scoppio della Seconda Guerra Mondiale e posti in un campo di prigionia.
Dopo una rocambolesca fuga, i due si ritrovano a vagare attraverso le regioni inospitali dell’Himalaya. Esausti e affamati, vengono accolti dai monaci buddisti a Lhasa, la capitale del Tibet, allora governato dal quattordicenne Dalai Lama. Inizialmente diffidente, Harrer sviluppa un profondo rispetto per la cultura tibetana e per i principi spirituali del buddismo.
Mentre gli anni passano, l’alpinista rimane nel remoto regno himalayano divenendo tutor del Dalai Lama e dei suoi fratelli. Un legame di amicizia si instaura tra Harrer e il giovane leader spirituale. Nel 1950 però, le truppe cinesi invadono il Tibet ponendo fine all’isolamento millenario della nazione.
Harrer si trova così a dover fronteggiare una dura scelta: rimanere fedele al suo nuovo stile di vita o abbandonare il Tibet prima che sia troppo tardi. Gli eventi lo porteranno a dover lasciare il paese con grande sofferenza, non prima di aver assistito il Dalai Lama nella fuga verso l’esilio in India.