Swimming Pool” (2003) è un thriller psicologico francese diretto da François Ozon, noto per la sua capacità di esplorare temi di mistero, identità e desiderio con un tocco elegante e intrigante.
Il film segue Sarah Morton (interpretata da Charlotte Rampling), una scrittrice inglese di successo, che decide di prendersi una pausa dalla sua vita frenetica e si ritira in una villa isolata nel sud della Francia, per trovare l’ispirazione per il suo prossimo libro. La villa appartiene al padre della sua editor, e Sarah si aspetta di trascorrere il tempo in solitudine e tranquillità. Tuttavia, la sua pace viene turbata quando la figlia di 20 anni del padrone di casa, Julie (interpretata da Ludivine Sagnier), arriva senza preavviso e si stabilisce con lei. Julie è una giovane donna provocante e disinvolta, che contrastando con la serietà e l’introspezione di Sarah, crea una tensione emotiva e psicologica tra le due.
Mentre le due donne sviluppano una relazione ambigua e complessa, Sarah comincia a sentirsi sempre più attratta da Julie, il che la porta a una serie di eventi misteriosi che coinvolgono segreti, desideri soppressi e una spirale di emozioni inquietanti. La tensione cresce quando un omicidio misterioso accade, mettendo in discussione la realtà della situazione e lasciando lo spettatore in bilico tra ciò che è vero e ciò che è frutto dell’immaginazione della protagonista.
“Swimming Pool” gioca con il concetto di voyeurismo, sia fisico che psicologico, e con la sottile linea tra la realtà e la fantasia. Il film si distingue per la sua atmosfera claustrofobica, il ritmo teso e l’uso sapiente del paesaggio mediterraneo, che diventa quasi un personaggio a sé stante. La performance di Charlotte Rampling è uno degli aspetti più apprezzati, poiché riesce a incarnare perfettamente la solitudine e il conflitto interiore del suo personaggio.
Il film è noto anche per il suo finale ambiguo, che lascia molte domande senza risposta e invita lo spettatore a riflettere su cosa sia stato reale e cosa non lo sia stato. Swimming Pool è una storia di desiderio, inquietudine e la ricerca di un’identità, ed è un film che rimane impresso per la sua intensità e la sua complessità psicologica.